Presentazione | 'L'amore è una favola' di Annarita Briganti
Buongiorno, lettori!
Oggi sono qui a raccontarvi di un bellissimo incontro letterario, quello con Annarita Briganti, autrice di Non chiedermi come sei nata (Cairo - 2014) e L'amore è una favola (Cairo - 2015). Incontro che, per dirla tutta, è stato molto più che letterario, e che ha preso il via da un messaggio di Annarita: mi piacerebbe essere presentata da te, organizziamo? Complici la professoressa Lionella Morano e il Sistema Bibliotecario Vibonese, con il quale ho già collaborato per altri eventi, è stata fissata la data della presentazione per venerdì 27 maggio.

Tra una birra e un analcolico si fanno quasi le sei, ci dirigiamo a piedi verso il Sistema Bibliotecario tra le viuzze del nostro centro storico che Annarita scopre essere poche adatte ai tacchi alti (io, perennemente in sneakers, non ho mai di questi problemi!).
La professoressa Lionella Morano dedica ad Annarita e a me una bellissima e intensa introduzione, poi mi lascia la parola ed io inizio a raccontare di Gioia, delle sue emozioni, del suo modo di essere, dimenticandomi di tutto il resto: dell'ansia da palcoscenico, delle domande che mi ero preparata, della mia timidezza. Per oltre un'ora ci siamo io, Annarita e l'amore sconfinato che entrambe proviamo nel parlare di libri.
Gli argomenti da affrontare sono tantissimi, L'amore è una favola è un libro poliedrico, sfaccettato, zeppo di verità e spunti di riflessioni. Parliamo di solitudine, di precarietà, di amicizia. A proposito della professione di giornalista freelance, che accomuna Annarita e la sua protagonista, l'autrice ci spiega che scegliere di lavorare in ambito culturale oggi è un salto nel buio, un rischio, un'incertezza continua. E questa precarietà non rimane relegata in ambito lavorativo, si riversa anche nella sfera privata. Parliamo di stalking, un altro argomento che la lega a Gioia, e Annarita offre due consigli: uno pratico che può riguardare il cambio di residenza o la scelta di rimuovere il nome dal citofono, e l'altro psicologico: apritevi agli altri, chiedete aiuto.
Nel suo libro la cultura non è solo sinonimo di precarietà, emerge quasi come una forza vitale, che pervade anche il sud. Annarita mi conferma il desiderio di presentare un sud inedito, in fermento, il sud delle mostre, dei musei, degli artisti, perché il sud è anche questo, sebbene sia tristemente noto per tanto altro. Parliamo d'amore, del decalogo di Gioia e Guido che Annarita dice di essere applicabile a tutte le relazioni, e che nasce dalla necessità di vivere i rapporti con maggiore rispetto e minore superficialità. Parliamo delle piccole cose, quelle da non dimenticare, quelle a cui aggrapparsi anche quando i grandi progetti deragliano perché sono le piccole cose che portano alle grandi svolte. Lionella Morano ci ricorda che siamo alle battute conclusive e allora ringrazio e chiudo con un'ultima domanda: l'amore porta la rinascita o la rinascita porta l'amore? Annarita risponde che vorrebbe pensare all'amore come ad una naturale conseguenza di una rinascita personale ma è consapevole che molto più spesso è l'amore ad essere il motore del cambiamento.
Poi è Annarita stessa a porre una domanda conclusiva: E quindi, cos'è l'amore?
La nostra moderatrice risponde: A saperlo! E così l'incontro si conclude con una domanda sospesa e un sorriso collettivo, perché il fondo l'amore è così: ci induce a sorridere senza un perché.
Gli argomenti da affrontare sono tantissimi, L'amore è una favola è un libro poliedrico, sfaccettato, zeppo di verità e spunti di riflessioni. Parliamo di solitudine, di precarietà, di amicizia. A proposito della professione di giornalista freelance, che accomuna Annarita e la sua protagonista, l'autrice ci spiega che scegliere di lavorare in ambito culturale oggi è un salto nel buio, un rischio, un'incertezza continua. E questa precarietà non rimane relegata in ambito lavorativo, si riversa anche nella sfera privata. Parliamo di stalking, un altro argomento che la lega a Gioia, e Annarita offre due consigli: uno pratico che può riguardare il cambio di residenza o la scelta di rimuovere il nome dal citofono, e l'altro psicologico: apritevi agli altri, chiedete aiuto.
Nel suo libro la cultura non è solo sinonimo di precarietà, emerge quasi come una forza vitale, che pervade anche il sud. Annarita mi conferma il desiderio di presentare un sud inedito, in fermento, il sud delle mostre, dei musei, degli artisti, perché il sud è anche questo, sebbene sia tristemente noto per tanto altro. Parliamo d'amore, del decalogo di Gioia e Guido che Annarita dice di essere applicabile a tutte le relazioni, e che nasce dalla necessità di vivere i rapporti con maggiore rispetto e minore superficialità. Parliamo delle piccole cose, quelle da non dimenticare, quelle a cui aggrapparsi anche quando i grandi progetti deragliano perché sono le piccole cose che portano alle grandi svolte. Lionella Morano ci ricorda che siamo alle battute conclusive e allora ringrazio e chiudo con un'ultima domanda: l'amore porta la rinascita o la rinascita porta l'amore? Annarita risponde che vorrebbe pensare all'amore come ad una naturale conseguenza di una rinascita personale ma è consapevole che molto più spesso è l'amore ad essere il motore del cambiamento.

La nostra moderatrice risponde: A saperlo! E così l'incontro si conclude con una domanda sospesa e un sorriso collettivo, perché il fondo l'amore è così: ci induce a sorridere senza un perché.
A fine presentazione, io e Nunzia consegniamo ad Annarita un piccolo pensiero realizzato insieme a Francesca (blogger anche lei e soprattutto amica, una di quelle persone che sono felice di avere nella mia vita e che ha vissuto a distanza tutti i momenti della giornata): è una penna rosa, perlata, femminile e brillante perché, come direbbe Gioia, mai abbassare il livello di glamour. Annarita si emoziona e noi la stringiamo in un abbraccio.
Dopo la presentazione ci dirigiamo verso un pub del centro, dove a me, Nunzia e mio marito si uniscono mio fratello e mia cognata. Una piacevolissima serata conclude questa giornata meravigliosa.
Al mattino, col la valigia già pronta, Annarita si scusa per la sveglia mattutina, inutile dirle che per noi non è assolutamente un problema, lei è fatta così, ringrazia e si scusa per qualunque cosa, e in questo ci somigliamo molto. Colazione con caffè e plumcake appena sfornato, poi la mia bimba la prega di non andare via, le stampa un bacio e lei le promette un peluche. Che animale vuoi? Un toro, risponde Micol, le risate a quel punto sono inevitabili. In aeroporto ci abbracciamo mentre gli addetti mi invitano ad abbandonare l'aria riservata ai passeggeri. Promettiamo di rivederci presto, per altri eventi o semplicemente per il piacere di stare insieme. Ancora una volta i libri hanno portato nella mia vita una persona speciale.

Un racconto bellissimo, dentro ci hai messo tutto ciò che è stata quella giornata...ma perchè Micol vuole un toro? Un grazie speciale va a te, perchè anche tu ci sei sempre, ti abbraccio!
RispondiEliminaahhaha non ne ho idea...il suo amore per ogni tipo di animale sta degenerando, ieri Walter ha detto: prepariamoci, diventerà Buddista! xD
Eliminaci sono e ci sarò! <3
EliminaChe bellissima giornata! A breve ne vivrò una simile anch'io, lunedì avrò il piacere di conoscere Simona Sparaco, e l'emozione gia mi sta prendendo... spero di non fare figuracce!!!
RispondiEliminagrazie, Rosa, vedrai che sarà una bellissima esperienza! quando si esprime un'emozione non si fanno mai figuracce :)
EliminaTra queste righe ho ritrovato quella guerriera piena d'amore che ho avuto la fortuna di conoscere. Un osso duro Annarita e nel contempo una donna piena d'amore. Io spero sinceramente di potervi abbracciare tutte Stefy Nunzia e Anna. Grazie per aver azzerato i 1264 km che ci separano e quel giorno, avermi fatta sentire partecipe di questa esperienza letteraria e di vita. Grazie per l'amicizia, la comprensione, la serenità e la passione condivisa.
RispondiEliminaL'unico rimpianto è quello di non avervi sentite dialogare alla presentazione, anche se tutto emerge in modo limpido da questo bellissimo resoconto. La vita premia chi merita, non c'è dubbio. 😘
ce la faremo, ne sono certa! <3 un grande abbraccio
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